Manoscritto di 40 versi del di Mickiewicz

Manoscritto di 40 versi del <Pan Tadeusz> di Mickiewicz

Collaboratrice: Teresa Raczka-Jeziorska

Ubicazione: Archivi storici dello stato centrale dell’Ucraina, 3a piazza Soborna, Lviv

Descrizione: Questo foglio di carta fu scoperta nel 2015 a Lviv, nella collezione dell’archivio storico dello stato centrale dell’Ucraina. I primi quaranta versi sono scritti sul foglio di “Pan Tadeusz czyli ostatni zajazd na Litwie. Historia szlachecka z r. 1811 i 1812 we dwunastu księgach wierszem” [“Pan Tadeusz. Una storia dell’aristocrazia terriera dal 1811 al 1812. Include dodici libri in versi.”], un poema epico che scrisse il romantico poeta polacco Adam Mickiewicz (1798-1855) mentre era a Parigi (1832-1834), ispirato dal suo amore e desiderio per la sua patria. La scrittura è di Mickiewicz; ha anche un titolo e una firma leggibile, scritti da lui. Il manoscritto contiene una versione precedentemente sconosciuta della ‘supplica’ dell’epico nazionale polacco. Studiando il foglio, si può datare questa scrittura al tempo della residenza di Mickiewicz a Parigi. La filigrana del produttore (si trova nell’angolo inferiore di destra, davanti – conchiglia e titolo ‘WEYNEN’ in un ottagono irregolare), lo indica una carta di Timothée Weynen, che era molto popolare in Francia negli anni 1830. Mickiewicz la utilizzava principalmente fra 1832 a 1836 e ne ha scritto la gran parte di <Pan Tadeusz>, compreso il così chiamato manoscritto Dzików di <Pan Tadeusz>, inoltre la sua traduzione del The Giaour (1833) di Byron. Divenne parte della collezione dell’epoca romantica di <Autografi di uomini illustri>, il quale registrò gli autori vecchi e anche contemporanei e fu creato da Ambroży Grabowski, un libraio antiquario (1782-1868). La sua storia incarna come e perché la cultura romantica europea era dedita ai manoscritti olografi collegati con i poeti.

Diversamente dagli altri manoscritti conservati del poeta, questo viene caratterizzato dalla scrittura stranamente precisa di parole e versi, assolutamente senza barrature e macchie d’inchiostro. In base alla leggibilità e la qualità estetica della scrittura che, per Mickiewicz, era assai straordinaria, possiamo suggerire che questa non sia parte di un altro, più grande manoscritto corrente, ma di un testo distinto, scritta come un ‘autografo’ su richiesta. Il titolo dato nella scrittura dell’autore (alla parte superiore di destra, davanti): <Pan Tadeusz Libro 1> dà evidenza in aggiunta per questo; a quel tempo, l’identificazione formale dell’estratto del poema epico era pratica comune nei versi scritti a mano.

Già nel primo quarto del diciannovesimo, sia in Polonia che fra gli emigranti, si portava molto rispetto per ogni foglio scritto a mano del bardo polacco. La difficile situazione politica del paese dopo 1795, quando era aggiogato da tre invasori (la Prussia, la Russia e l’Austria), contribuì a questo culto. Questa venerazione, che continuò a sviluppare ufficiosamente fino alla fine del diciannovesimo, era fondamentale nella manutenzione e sviluppo della cultura polacca (Winek, p. 15-17). Mickiewicz se stesso, nonostante, non si preoccupava del loro aspetto o di mantenerli tutti interi. Li estraeva dal suo scrigno o cassetto per darli agli amici e stranieri ugualmente. Molte volte, cambiava la sua opera in dei souvenir di passaggio strappandoli via dai suoi quaderni o tagliandoli a pezzetti (Zgorzelski, p.5). Nel caso di <Pan Tadeusz>, il poeta tendeva a condividere le pagine dalla sua copia brutta o forniva delle citazioni corte dall’Invocazione.

La pagina di <Pan Tadeusz> che si presenta qui appartiene all’ossessione romantica con conservare i manoscritti olografi, che si trovava in Europa in quel tempo e che va indietro alla tradizione di album amicorum (Opacki, p. 172). E’ un’eccezione interessante per parecchie ragioni, però. Non deriva direttamente dal libro di amici popolare del diciannovesimo ma ha sempre funzionato come un manufatto distinto e autonomo; non è parte di una copia brutta o di una versione finale; fu scritta specificamente come un souvenir ma eccede i pochi versi normali che si tendono a scrivere; e varia da altri autografi conosciuti dell’Invocazione e il contenuto nella prima edizione stampata di “Pan Tadeusz” (1834).

L’esistenza di quest’autografo, secondo il foglio di carta azzurra che ci attacca, è per virtù di Ambroży Grabowski. Questo autodidatta, figlio di un organista di Kety, divenne un libraio a Kraków, dove scriveva e pubblicava le guide turistiche di storia e portava alla luce un abbandonato archivio della città. La gran passione di Grabowski era collezionare: le pitture, le sculture, i medagli, le farfalle, i campioni geologici, i reperti archeologici, storici e cartografici, e gli oggetti di breve periodo, tra le altre cose. Collezionava non solo secondo la moda romantica di fare le collezioni, bensì come un modo di far apparire la fantasia dell’unione politica fra Polonia e Lituania. Fra le cose che collezionava c’erano coloro che riteneva gli eccezionali personaggi polacchi dell’epoca romantica, compreso l’artista Józef Szymon Kurowski (1809-1851). Dopo il crollo della ‘rivolta di novembre’, Kurowski s’era scappato a Parigi, dove conobbe e dipingeva Mickiewicz per la metà degli anni 1830. Grazie a Kurowski, Grabowski riuscì a ottenere l’autografo desiderato, il quale, possiamo asummere, fosse creato prima il completamento dell’Invocazione. Nell’interesse di quest’elemento preziosissimo del patrimonio culturale della nazione, l’autografo fu rimosso dal libro di ‘Autografi di uomini illustri’ all’inizio del ventesimo, probabilmente dal nipote di Grabowski, Lucjan (1871-1941). Finì nel Lviv Ossolineum e alla fine negli Archivi storici dello stato dell’Ucraina.

Data: probabilmente circa 1832-1834

Creatore: Mickiewicz, Adam, 1798-1855

Media: versione musicale dei 40 Versi del <Pan Tadeusz> di Mickiewicz Mickiewicz/Stasiuk/Haydamaky “Inwokacja” 2019: https://www.youtube.com/watch?v=K_9GB4Po8bg https://open.spotify.com/album/7CNK78vr0QAWqYdqBMtiAv

Dritti di Media: Diritti d’autore Teresa Raczka-Jeziorska (L’Istituto di Ricerca Letteraria dell’Accademia Polacca delle Scienze) sulla basi del permesso di pubblicazione, data dall’Archivio Storico Centrale dello Stato di Ucraina a Lviv.

Tipo di Oggetto: Manoscritto

Formato: inchiostro su carta, 22,8 x 17,9 cm

Editore: Archivi Storici Centali dell’Ucraina a Lviv (Центральний державний історичний архів України, м. Львів)

Numero di Catalogo: Fond 202 [Associazione literaria di Adam Mickiewicz a Lviv], descrizione 1, opera 9, carta 1.

Fonti

Mickiewicz, Adam, Pan Tadeusz: podobizna rękopisów, (Pan Tadeusz: Delle Foto di Manoscritti) revisionata da T. Mikulski (Wrocław, 1949).

Opacki, Ireneusz, Pomnik i wiersz. Pamiątka i poezja na przełomie oświecenia i romantyzmu, w: «W środku niebokręga». Poezja romantycznych przełomów (Il monumento e il poema. Memorabilia e poesia all’inizio dell’Illuminismo e romanticismo, nel <Nel medio del firmamento> Poesia dei punti di svolta del romanticismo (Katowice 1995).

Prussak, Maria and Rączka-Jeziorska, Teresa, Nieznany autograf Adama Mickiewicza. Dwie strony Inwokacji Pana Tadeusza (L’autografo sconosciuto di Adam Mickiewicz, due pagine dell’Invocazione da Pan Tadeusz.)